Negli ultimi anni, i portafogli di criptovaluta sono diventati un vero e proprio specchio della trasparenza, mostrando ogni singola interazione, saldo e transazione all’interno di registri pubblici. In un mondo dove la blockchain ha l’ambizione di competere con il sistema finanziario tradizionale (TradFi), la mancanza di riservatezza si rivela una vulnerabilità significativa. Recenti studi mostrano che il 62% degli investitori istituzionali preferisce un’esposizione indiretta o regolamentata alle criptovalute, proprio a causa di queste preoccupazioni relative alla trasparenza.

Un caso emblematico di questa eccessiva trasparenza è l’hack di Bybit, che ha comportato una perdita di 1,5 miliardi di dollari. Questo evento ha messo in luce i rischi a cui sono esposti sia gli utenti che le istituzioni: i criminali possono focalizzarsi su conti ad alto valore e lanciare attacchi mirati. Nonostante le avvertenze degli esperti del settore, l’ecosistema delle criptovalute continua a operare con un modello che espone gli utenti, siano essi investitori occasionali o grandi aziende.

Le vulnerabilità dei portafogli pubblici

I portafogli pubblici sono soggetti a diverse vulnerabilità, tra cui la sorveglianza. Ogni transazione, che si tratti di uno scambio di token, del minting di NFT o di un semplice trasferimento di saldo, è visibile sulla blockchain. Questa trasparenza è particolarmente problematica per le istituzioni che devono preservare informazioni strategiche, poiché l’accesso pubblico ai dati mina ogni opportunità di vantaggio competitivo. Inoltre, la crisi di sicurezza è accentuata dalla possibilità che i criminali identificano grandi patrimoni e mettano in atto strategie di phishing sempre più raffinate. L’incidente di Bybit è un chiaro esempio, illustrando come la visibilità possa fungere da difetto strutturale, esponendo le istituzioni a manovre di frontrunning ed estorsione.

In aggiunta, la fiducia nella trasparenza totale ai fini normativi si rivela illusoria. Le istituzioni hanno bisogno di gateway regolamentati e divulgazioni verificate per conformarsi alle normative, piuttosto che sottoporsi ad un’esposizione continua fornita dalle blockchain pubbliche. La visibilità totale delle transazioni rende difficile per le aziende negoziare in modo strategico, rischiando di compromettere la propria posizione di mercato. In sintesi, i portafogli pubblici non sono semplicemente scomodi, ma mettono in discussione la possibilità delle criptovalute di integrarsi nel mondo reale.

Blockchains private: sicurezza illusoria?

Alcune aziende hanno scelto di adottare blockchain private nel tentativo di risolvere il problema della trasparenza. Questi sistemi limitano l’accesso a un gruppo ristretto, escludendo il pubblico dai dettagli delle transazioni. Tuttavia, questa scelta contrasta con i principi fondamentali di decentralizzazione, poiché un consorzio chiuso può modificare le regole e gestire il sistema in modo non trasparente. Questa separazione dalla rete più ampia limita anche la liquidità e la composabilità, caratteristiche essenziali del mondo della DeFi.

Le blockchain private, sebbene apparentemente vantaggiose, possono ostacolare la collaborazione e l’innovazione, che sono i motori principali del progresso delle reti pubbliche. È cruciale trovare un equilibrio tra privacy e l’etica open-source che caratterizza le blockchain pubbliche.

Portafogli privati con ZK

La vera via verso l’adozione di massa passa attraverso l’implementazione di portafogli privati che utilizzano tecniche crittografiche avanzate, come gli zk-SNARKs e gli indirizzi stealth. Gli zk-SNARKs permettono a una parte di convalidare una transazione senza divulgare dettagli specifici. Invece di rendere pubblici tutti i movimenti dei token, la blockchain riceve solo una conferma che la transazione soddisfa determinate regole.

Gli indirizzi stealth, d’altro canto, proteggono le identità di mittenti e destinatari generando indirizzi temporanei per ogni transazione. Questo approccio consente di mantenere la liquidità e la composabilità delle blockchain pubbliche, permettendo al contempo agli utenti di condividere la loro storia transazionale con le autorità competenti, senza dover esporre pubblicamente tali dettagli. Questa architettura rappresenta un giusto compromesso tra esigenze di conformità e diritto alla privacy.

Grazie a queste innovazioni, le istituzioni possono realizzare grandi operazioni senza fornire informazioni ai frontrunners, mentre gli individui possono gestire le loro spese senza rivelare cifre sensibili. Nel contempo, la decentralizzazione e l’accessibilità della rete vengono mantenute.

Bilanciare privacy, conformità e sicurezza

Spesso, la privacy viene scambiata per anarchia, ma questa è una semplificazione fuorviante. Le banche tradizionali non rendono pubblici i dati personali, pur seguendo normative rigide. In un modello di portafoglio privato, le agenzie preposte potrebbero avere accesso a strumenti di decrittazione, riducendo il rischio di attività illecite. Questo modello consentirebbe una coesistenza armoniosa tra la privacy degli utenti e la conformità alle normative.

Inoltre, è fondamentale notare che le funzionalità di privacy non possono sostituire la necessità di protocollo di cybersecurity solidi. L’incidente di Bybit ha evidenziato l’importanza di portafogli multisign e della corretta gestione delle chiavi, mentre i portafogli privati possono diminuire l’incentivo per i criminali nascondendo i portafogli di alto valore.

La fine dei portafogli pubblici: un futuro riservato

In conclusione, i portafogli pubblici stanno perdendo rilevanza in un contesto dove le aziende cercano riservatezza e gli utenti vogliono evitare esposizioni complete. La richiesta di privacy da parte degli esperti del settore è evidente: affinché ci possa essere un’adozione su larga scala, non può esistere una continua visibilità di ogni transazione.

L’intero settore deve evolversi affinché le criptovalute possano superare il TradFi. La trasparenza totale è un retaggio del passato che ostacola l’adozione aziendale e pone a rischio la sicurezza individuale. I portafogli privati offrono una soluzione che conserva i vantaggi delle blockchain pubbliche, colmando il loro principale difetto: la mancanza di riservatezza. L’implementazione di indirizzi stealth, zk-SNARKs e divulgazione mirata è cruciale per garantire un’utilità diffusa, affrontare le preoccupazioni delle istituzioni e aumentare l’autonomia degli utenti.

In sintesi, i portafogli pubblici non si allineano più con l’evoluzione di un ecosistema crittografico in continua trasformazione. L’adozione di portafogli incentrati sulla privacy rappresenta il passo necessario affinché i beni digitali diventino veramente validi nel panorama finanziario globale. Se vogliamo competere con i sistemi finanziari tradizionali, la privacy è l’elemento cruciale che non possiamo trascurare.