Le autorità sudcoreane stanno monitorando da vicino il panorama delle criptovalute, con l’intento di adottare misure punitive nei confronti di alcune piattaforme di scambio che non rispettano le normative vigenti nel paese. Tra i soggetti sotto esame figurano BitMEX, KuCoin, CoinW, Bitunix e KCEX, accusati di operare illegalmente.

Normative e Registrazione delle Piattaforme

La Financial Intelligence Unit (FIU) della Commissione dei Servizi Finanziari della Corea del Sud ha identificato diverse piattaforme di scambio di criptovalute estere che non hanno completato la registrazione come Fornitori di Servizi di Risorse Virtuali (VASPs) come richiesto dalla Legge sulle Informazioni Finanziarie Specifiche. Questa normativa impone che gli organismi che gestiscono attività di trading, gestione e stoccaggio di criptovalute nel territorio nazionale presentino formalmente la loro operatività alla FIU. La violazione di tali requisiti può portare a conseguenze sia penali che amministrative, considerandole attività vietate.

Investigazioni e Possibili Sanzioni

Oltre all’assenza di registrazione, le piattaforme in questione hanno attivato siti web in lingua coreana senza fornire adeguato supporto e assistenza ai loro utenti locali. Di conseguenza, la FIU ha avviato un’indagine per accertare le loro procedure d’affari e sta seriamente considerando azioni come il blocco dell’accesso ai siti web per gli utenti sudcoreani. Un portavoce della FIU ha dichiarato che si sta valutando la possibilità di interrompere i servizi di scambi non registrati e che si stanno raccogliendo informazioni per migliorare la cooperazione con le autorità competenti.

Precedenti Provvedimenti e Sviluppi Futuri

Questo non è il primo tentativo da parte delle autorità sudcoreane di reprimere scambi non conformi. Già nel settembre 2021, la FIU aveva chiesto a oltre 60 piattaforme di chiudere, in quanto non in regola con le normative anti-riciclaggio e di registrazione. All’epoca, solo quattro scambi, tra cui Upbit e Bithumb, erano legittimamente operativi. Nel 2022, erano stati intrapresi ulteriori passi, con la richiesta di bloccare 16 scambi esteri non registrati.

Recentemente, la FIU ha comunicato che attualmente solo 31 aziende di criptovalute sono registrate nel paese, un crollo rispetto alle 42 del 2024. Con la nuova iniziativa di repressione, è probabile che il numero delle piattaforme legittime continui a diminuire.