David Sacks, attualmente al vertice delle questioni legate all’intelligenza artificiale e alle criptovalute negli Stati Uniti, ha espresso serie preoccupazioni riguardo alle decisioni passate del governo americano in materia di Bitcoin. Ha evidenziato come la sua sfiducia nella criptovaluta abbia portato a una significativa perdita di opportunità di investimento e innovazione, con conseguenze che ammontano a miliardi di dollari. Nel corso degli ultimi dieci anni, gli Stati Uniti hanno venduto all’incirca 195.000 BTC, incassando un totale di circa 366 milioni di dollari.
Critiche alle Amministrazioni Passate
Sacks ha avanzato critiche nei confronti delle amministrazioni precedenti, puntando il dito contro l’assenza di una strategia a lungo termine per la gestione degli asset digitali. Se il governo avesse conservato la sua posizione in Bitcoin, il valore attuale delle criptovalute detenute dagli Stati Uniti potrebbe superare i 17 miliardi di dollari. Tra le vendite più significative vi sono state transazioni di 50.000 BTC, venduti a 380 dollari l’uno, e un’altra vendita a 270 dollari. Se queste transazioni avessero avuto luogo oggi, il valore di mercato sarebbe stato molto più elevato, toccando quasi 4,2 miliardi di dollari per each batch.
Prospettive Future e il Crypto Summit
In vista del primo Crypto Summit, fissato per il 7 marzo, ci sono diverse speculazioni riguardo alla possibilità che Sacks stia preparando il terreno per l’introduzione di una riserva di criptovalute a sostegno del governo degli Stati Uniti. Le sue affermazioni hanno riacceso un dibattito significativo sul potenziale di Bitcoin come parte delle riserve nazionali e sulle occasioni perdute derivanti da una visione strategica più proattiva. Con l’avvicinarsi del summit, tutti gli occhi sono puntati su eventuali annunci che potrebbero segnalare un cambio di rotta nell’approccio del governo nei confronti degli asset digitali.