Roger Ver, noto investitore nel campo delle criptovalute, ha recentemente lanciato un appello pubblico a Donald Trump, manifestando le sue preoccupazioni riguardo a una possibile estradizione dalla Spagna verso gli Stati Uniti. In un video condiviso sui social media, Ver ha rivelato di poter affrontare una condanna fino a 109 anni di carcere per quello che definisce “attivismo nel settore delle criptovalute”.
Origini e passione per il cripto
Ver si propone come il primo investitore nel mondo del Bitcoin, sottolineando le sue origini americane e i principi che lo hanno spinto a esplorare l’universo delle criptovalute. Ha descritto la sua situazione come critica, evidenziando il concreto rischio di detenzione in Spagna, seguita da un’eventuale estradizione negli Stati Uniti. Secondo quanto afferma, le autorità statunitensi starebbero impiegando forme di “lawfare” nei suoi confronti, motivato dalle sue opinioni politiche e dalla sua attività a favore delle criptovalute, paragonando le sue difficoltà a quelle di Trump.
Un appello accorato
Nel suo video, Ver ha rivelato di aver rinunciato alla cittadinanza americana nel 2014 come strategia per fuggire a quello che percepiva come un assalto del governo. Ha descritto questa scelta come una mossa dolorosa, costretta da chi si opponeva alle sue idee. Ha concluso il suo messaggio con una richiesta esplicita a Trump, cercando supporto per vincere una causa legale che gli permetterebbe di tornare a casa e contribuire a un America di nuovo grande.
La carriera di Ver nel mondo delle criptovalute
Nel 2011, quando il Bitcoin aveva un valore inferiore a un dollaro, Ver iniziò a esplorare le potenzialità di questa criptovaluta, rimanendo colpito dal suo potere innovativo nei sistemi finanziari tradizionali. Ha investito oltre un milione di dollari in startup emergenti, tra cui aziende affermate come Blockchain.com, Kraken e Ripple. La sua passione per il Bitcoin gli ha fruttato il soprannome di “Bitcoin Jesus” e lo ha consacrato tra i pionieri più noti del settore.
Difficoltà legali
Tuttavia, il suo percorso nel mondo delle criptovalute è stato irto di ostacoli legali. Dopo aver abbandonato la cittadinanza statunitense, Ver è diventato cittadino di Saint Kitts e Nevis. Nonostante ciò, doveva comunque presentare le dichiarazioni fiscali e dichiarare i guadagni derivanti dalla vendita dei suoi asset globali, incluso il Bitcoin. Nel settembre 2024, il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti lo ha accusato di frode postale, evasione fiscale e presentazione di dichiarazioni fiscali false, sostenendo che avrebbe frodato l’IRS di circa 48 milioni di dollari non comunicando i guadagni delle sue operazioni in criptovalute.
Situazione attuale e sostegno di Trump
Arrestato in Spagna nel maggio successivo, Ver è stato rilasciato con una cauzione, con l’obbligo di rimanere nel paese in attesa di un’eventuale estradizione. La sua squadra legale sta contestando le accuse, affermando che le normative fiscali statunitensi della sua epoca non offrivano indicazioni chiare per pionieri delle criptovalute come lui. In questo scenario, con Trump che ha recentemente mostrato un atteggiamento più favorevole nei confronti delle criptovalute, Ver si rivolge a lui per un intervento significativo nella sua battaglia legale.