Un gruppo di lobby degli asset digitali sostenuto da Coinbase, Stand With Crypto, è stato costretto a cambiare la sua classifica di cripto-compatibilità della candidata democratica alla presidenza Kamala Harris.
Il gruppo, che gestisce un sito web che classifica il livello di supporto dei politici statunitensi alle criptovalute, aveva caratterizzato la Harris come “Supporta le criptovalute”, dandole un voto “B”.
Il gruppo ha giudicato le osservazioni di Harris a New York favorevoli alla crittografia
La classifica fa seguito alle osservazioni che la vicepresidente ha fatto il 22 settembre in occasione di una raccolta fondi a New York. Ha dichiarato che incoraggerà le tecnologie innovative, tra cui l’intelligenza artificiale e gli asset digitali. Ha anche promesso di ridurre la burocrazia inutile, che secondo molti è stata un segno distintivo della regolamentazione delle criptovalute negli Stati Uniti.
Stand With Crypto ha stabilito che la dichiarazione era “in qualche modo favorevole” al settore e ha aggiornato la scheda di Harris sul suo sito web, dandole il secondo voto più alto ottenibile.
Per contestualizzare, lo stesso sito ha dato a Donald Trump un voto “A”, indicandolo come “fortemente favorevole” agli asset digitali. Il portabandiera repubblicano avrebbe rilasciato almeno 21 dichiarazioni sulle criptovalute, contro una sola del suo avversario nella corsa presidenziale statunitense.
Mentre Stand With Crypto ha salutato come una vittoria il fatto che i candidati si siano espressi sulle criptovalute, molti nella comunità hanno ritenuto che Harris non meritasse un voto così alto.
L’appassionato di bitcoin Wayne Vaughan ha definito “neutrale” la singola presentazione del candidato democratico sulla cripto. Ha inoltre criticato quella che ha definito la storia di aperta ostilità dell’amministrazione Biden-Harris nei confronti delle criptovalute, suggerendo che avrebbe dovuto far guadagnare al vicepresidente una “F” nella migliore delle ipotesi.
Michael Cairo, avvocato della società boutique di criptovalute Horizons Law and Consulting, ha accusato Stand With Crypto di aver “sprecato” la sua leva e di aver agito come se la 59enne californiana sostenesse l’industria quando tutto ciò che aveva nel suo curriculum era “una vaga dichiarazione sulle innovazioni tecnologiche”.
Ritirata la valutazione del Vicepresidente sulle criptovalute
In seguito al dibattito, Stand With Crypto ha rilasciato un aggiornamento, abbandonando la sua caratterizzazione di Harris come un vero e proprio sostenitore della crittografia e cambiando il suo sistema di punteggio per i politici.
Il direttore esecutivo del gruppo, Logan Dobson, è intervenuto su X il 25 settembre, affermando di aver ricevuto molti feedback sulla sua scheda di valutazione e di averla modificata. Ha sottolineato che, in futuro, per dare ai politici un voto completo sulla loro posizione nei confronti della crittografia saranno necessarie molte più informazioni.
“Se un candidato ha fatto alcune dichiarazioni ma non abbastanza da giustificare un voto nella scorecard, vedrete quelle dichiarazioni riflesse nella pagina per tutti, ma segneremo il candidato come ‘Necessita di maggiori informazioni’.”
Questa nuova direzione può essere vista sul profilo di Harris sul sito web, che è stato cambiato per indicare che non ci sono “abbastanza informazioni” per quanto riguarda la sua posizione sulle criptovalute.