La comunità #FreeDurov si mobilita per la libertà di Pavel Durov
La recente detenzione di Pavel Durov, fondatore della popolare piattaforma di messaggistica Telegram, ha suscitato preoccupazioni significative tra i sostenitori della libertà di espressione. Arrestato dalla polizia francese il 25 agosto all’aeroporto di Le Bourget, Durov si trova ora al centro di un acceso dibattito riguardante i diritti umani e l’accesso alla privacy online.
Il 27 agosto, la comunità #FreeDurov, sostenuta dalla TON Society, ha pubblicato una lettera aperta in cui condanna l’arresto e lo definisce un attacco diretto alla libertà di espressione. Secondo i firmatari, le azioni delle autorità francesi mettono a rischio il diritto di milioni di utenti di Telegram di comunicare in modo sicuro e privato. La lettera ha sollecitato interventi da parte di organismi internazionali per contestare le misure adottate dalla Francia e garantire che i diritti fondamentali siano rispettati.
Dopo quasi 48 ore di silenzio, l’Ufficio del Procuratore francese ha reso note le gravi accuse contro Durov, prolungando la sua detenzione fino a un massimo di 96 ore. Questa situazione ha suscitato allarme nella comunità, che si preoccupa di un possibile tentativo di accesso non autorizzato alle comunicazioni degli utenti da parte delle autorità francesi.
Nella lettera, i sostenitori di Durov hanno evidenziato i principi fondamentali che guidano il fondatore di Telegram nella sua missione, tra cui la convinzione che la sicurezza deve essere garantita a tutti, senza eccezioni. Inoltre, hanno difeso le politiche di moderazione della piattaforma, affermando che sono conformi alle normative europee, incluso il Digital Services Act.
Un punto cruciale sollevato dai firmatari è la disparità nel trattamento riservato a Durov rispetto ad altri leader di piattaforme di social media, il che ha alimentato preoccupazioni riguardo a un possibile bersaglio selettivo delle autorità francesi. La comunità ha sottolineato come la detenzione di Durov possa rappresentare un presagio di un clima di maggiore controllo sulle comunicazioni digitali, in violazione dei diritti garantiti dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo.
Richiedendo una revisione delle leggi locali, la lettera ha esortato la Francia a garantirne la conformità con gli standard internazionali per i diritti umani e a rilasciare Durov immediatamente. L’appello si è esteso anche alle istituzioni internazionali, come le Nazioni Unite e l’Unione Europea, affinché prendano posizione a favore della libertà online e dei diritti degli utenti.
In un’epoca in cui la digitalizzazione gioca un ruolo cruciale nella comunicazione e nell’espressione personale, il destino di Pavel Durov non è solo una questione individuale, ma una questione di principio che riguarda la libertà di tutti nell’era digitale. La comunità #FreeDurov continua a mobilitarsi, sperando che la voce della libertà possa prevalere in questo momento critico.