Le Autorità Thailandesi Scoprono Un’Operazione Illegale di Mining di Bitcoin a Ratchaburi
Venerdì scorso, le autorità thailandesi hanno condotto un’irruzione in un’abitazione di Ratchaburi, una città a ovest di Bangkok, dopo numerose segnalazioni da parte dei residenti riguardo frequenti blackout. Questa operazione rappresenta solo l’ultimo di una serie di interventi mirati a contrastare il fenomeno del mining illegale di Bitcoin nel paese.
Jamnong Chanwong, ufficiale capo della sicurezza del distretto, ha reso noto che durante l’ispezione sono stati identificati degli impianti di mining, suggerendo che l’abitazione fosse utilizzata per gestire un’operazione mineraria non autorizzata. Soprattutto, è emerso che i responsabili sfruttavano l’elettricità senza pagare adeguatamente, causando un consumo elettrico insolitamente alto rispetto alla norma.
Dopo una prima visita alla proprietà, durante la quale una guardia ha negato l’accesso agli ufficiali, le autorità sono tornate il giorno seguente armate di un mandato di perquisizione. Tuttavia, al momento dell’irruzione, gran parte delle attrezzature minerarie era già stata trasferita altrove. La casa era stata affittata da una società per quattro mesi, e i residenti avevano notato un aumento delle interruzioni di corrente da un mese, coincidente con l’avvio delle attività di mining.
È importante sottolineare che, sebbene l’irruzione non abbia portato all’arresto di alcuna persona, quella di Ratchaburi è stata la quarta operazione condotta dalle autorità locali contro il mining illegale nella regione. Questa crescente attenzione a queste attività non autorizzate riflette un aumento generale delle operazioni minerarie illegali, non solo in Thailandia ma in tutto il sud-est asiatico.
Secondo alcuni rapporti, le operazioni di mining illegale hanno causato furti di elettricità per un valore che supera i 723 milioni di dollari dal 2018 al 2023. In Malesia, le autorità hanno risposto a questa situazione demolendo gli impianti di mining di Bitcoin confiscati, per un valore totale di oltre 1,2 milioni di dollari.
In un contesto in cui la Thailandia sta cercando di implementare normative sulle criptovalute per proteggere gli investitori e promuovere l’innovazione, l’aumento di queste pratiche illegali mette in evidenza la necessità di un’applicazione più rigorosa delle leggi vigenti. La Thailand Securities and Exchange Commission ha recentemente iniziato a consentire agli investitori retail di accedere a strumenti di investimento digitali legati a progetti immobiliari o infrastrutturali, ma l’espansione del mining illegale rappresenta un ostacolo significativo per il settore.
La situazione attuale richiede pertanto un bilanciamento tra la promozione dell’innovazione e il controllo delle attività non autorizzate, affinché il mercato delle criptovalute possa evolvere in un ambiente più sostenibile e regolamentato.