Le decisioni relative ai tassi di interesse delle principali banche centrali mondiali stanno prendendo una piega diversa. Il recente taglio del tasso di interesse della Banca Nazionale Svizzera del 20 giugno, che ha portato il tasso al 1,25%, rappresenta il secondo taglio consecutivo dopo il precedente. Questa mossa si allinea con i recenti tagli dei tassi anche da parte dell’Area Euro e del Canada. Mentre l’Area Euro ha abbassato i propri tassi dal 4,5% al 4,25%, il Canada ha fatto lo stesso, passando dal 5% al 4,75%.
Al contrario, il Giappone ha optato per un aumento dei tassi di interesse a marzo, il primo dal 2008, per contrastare l’inflazione e il deprezzamento della valuta. Anche la Banca d’Inghilterra ha mantenuto i tassi invariati al 5,25% nonostante un’inflazione CPI nominale scesa al 2,0%, rispettando l’obiettivo della banca centrale.
Negli Stati Uniti, la Federal Reserve mantiene fermi i tassi di federal funds al 5,25-5,5%, con prospettive di tagli solamente nel terzo trimestre del 2024. Questa varietà di politiche monetarie dimostra un significativo distacco dalla consueta sincronizzazione tra le banche centrali, ognuna impegnata a rispondere alle proprie sfide economiche.
Nonostante tutto ciò, il Bitcoin rimane fedele alla sua politica monetaria prevedibile, con un tasso di inflazione di circa lo 0,8% e una produzione di circa 450 BTC al giorno. Questo quadro mostra un panorama di politiche monetarie globali sempre più diferenziate e indipendenti.