Il presidente Joe Biden sostiene il presidente della Securities and Exchange Commission Gary Gensler dopo che una risoluzione per ribaltare una pratica contabile dell’agenzia è stata presentata alla Camera. La risoluzione congiunta 109, che invaliderebbe il Bollettino contabile del personale (SAB) 121 della SEC, è stata approvata dalla Camera con un voto di 228-182. Tuttavia, l’amministrazione Biden ha minacciato di porre il veto alla risoluzione se dovesse arrivare sulla scrivania del presidente.

Il SAB 121, introdotto nel marzo 2022 e in vigore dal mese successivo, richiede ai custodi di asset digitali di segnalare una passività e “attività corrispondenti” nei loro bilanci per tutte le criptovalute custodite. Secondo lo staff della SEC, questa pratica mira a proteggersi dai rischi e dalle incertezze legati alla custodia delle risorse crittografiche.

I rappresentanti Mike Flood, Nick Wiley, Tom Emmer, Darren Soto e French Hill hanno presentato la risoluzione alla Camera a febbraio, criticando il fatto che la SEC abbia emesso il SAB 121 senza consultare le autorità di regolamentazione prudenziale e senza un processo di commento pubblico.

L’amministrazione Biden ha sottolineato che limitare la capacità della SEC di mantenere un quadro normativo finanziario completo ed efficace per le criptovalute comporterebbe instabilità finanziaria e incertezza di mercato.

Nonostante il sostegno bipartisan alla risoluzione congiunta alla Camera, la senatrice Cynthia Lummis ha presentato una misura simile al Senato, che però non ha ricevuto sufficiente sostegno bipartisan per procedere al voto.

Gary Gensler ha difeso il SAB 121, sottolineando che si tratta essenzialmente di stabilire se le passività debbano essere in bilancio, in linea con quanto stabilito nei tribunali fallimentari degli Stati Uniti.

Tuttavia, Gensler potrebbe trovare ostacoli nel portare avanti la sua agenda dopo le elezioni di quest’anno, soprattutto se i repubblicani dovessero ottenere il controllo di entrambe le camere. In tal caso, potrebbero esserci ulteriori sforzi per ribaltare e indebolire la politica dell’agenzia.