La richiesta di liberazione di Tigran Gambaryan da parte del CEO di Binance

Nel blog post del 7 maggio, Richard Teng, CEO di Binance, ha espresso la sua preoccupazione per la detenzione ingiusta di Tigran Gambaryan, dirigente della borsa di criptovalute, in Nigeria. Teng ha sottolineato che Gambaryan non era coinvolto in trattative politiche o decisioni aziendali quando è stato arrestato.

Secondo Teng, la Nigeria sta trattenendo Gambaryan come parte di un tentativo di esercitare controllo su Binance, e ha chiesto il suo rilascio immediato per consentirgli di tornare dalla sua famiglia.

Le accuse di corruzione contro la Nigeria

Il CEO di Binance ha rivelato che l’exchange ha ricevuto richieste di pagamento in criptovalute da parte di individui che si fingevano rappresentanti del governo nigeriano. Queste persone hanno chiesto un’enorme somma di denaro in cambio di favori o protezione.

Teng ha dichiarato che Binance ha rifiutato di accettare queste richieste di tangenti, definendole illegali e non legittime. L’exchange ha deciso di non collaborare con possibili atti di corruzione e ha reso pubblica la situazione per mettere in evidenza il problema.

La lotta per la giustizia e l’integrità aziendale

La vicenda di Tigran Gambaryan e le accuse di corruzione rivolte alla Nigeria evidenziano la lotta per la giustizia e l’integrità nel mondo degli affari. Binance e il suo CEO, Richard Teng, stanno combattendo per difendere la reputazione dell’exchange e per garantire che i propri dipendenti siano protetti da eventuali tentativi di influenzare illegalmente le operazioni aziendali.

È importante sottolineare la necessità di trasparenza, etica e rispetto delle leggi in ogni settore, compreso quello delle criptovalute. Solo attraverso una condotta corretta e un impegno per la legalità si può garantire un ambiente commerciale equo e sicuro per tutti.