La SEC colpisce ancora
Il processo tra Ripple e la Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti è già iniziato e numerosi operatori del settore si aspettavano di vedere la fine della lunga battaglia legale. Invece di una risoluzione, però, la disputa continua a offrire ulteriori scontri.
Più di recente, l’autorità di vigilanza ha presentato la sua opposizione alla mozione di Ripple per colpire nuovi materiali di esperti. L’opposizione si concentra su una testimonianza del testimone Andrea Fox (nota come “Dichiarazione Fox”). Ripple ha precedentemente sostenuto che la dichiarazione rappresenta un parere di un esperto non richiesto.
La SEC ha respinto questa tesi, descrivendo il processo come “prova sommaria standard a sostegno dei calcoli per la sgravio.”
L’agenzia ha anche sostenuto che la “Dichiarazione Fox” consiste in informazioni derivate da documenti generati da Ripple stessa, tra cui dichiarazioni fiscali e rendiconti finanziari, che possono essere utili per determinare l’esito del caso.
In seguito, la SEC ha ricordato che il giudice federale Torres ha già ignorato le stesse obiezioni che la società solleva oggi.
Accordo imminente o mossa strategica della SEC?
L’ultimo sviluppo sul fronte Ripple contro SEC è stato condiviso su X da James K. Filan, avvocato difensore ed ex procuratore federale. Numerosi utenti che hanno commentato il post hanno affermato che si tratta dell’ennesimo tentativo dell’autorità di regolamentazione di rimandare l’esito del caso.
D’altra parte, l’avvocato americano Jeremy Hogan pensa che la risoluzione sia dietro l’angolo, si aspetta che la causa venga ufficialmente chiusa quest’estate. Ha anche previsto un accordo di 100 milioni di dollari, molto meno dei 2 miliardi di dollari che la SEC ha chiesto a Ripple e 10 volte di più di quanto la società ha suggerito.
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