Lo stato di New York sta per diventare il primo stato americano a vietare il mining di criptovalute che si basa su fonti di energia non rinnovabili. La notizia arriva dopo che i legislatori statali hanno approvato un disegno di legge che vieta ad eventuali nuove società di avviare operazioni di mining, oltre a sospendere i rinnovi per i permessi operativi già esistenti.

Approvato dall’Assemblea dello Stato di New York ad aprile, il disegno di legge S6486D del Senato è stato approvato con una vittoria 36-27 dopo una votazione mattutina di venerdì 3 maggio 2022. Il disegno di legge è ora diretto al governatore Kathy Hochul per firmarlo in legge o porre un improbabile veto.

Il disegno di legge prevede una moratoria di due anni sulle operazioni di mining di criptovaluta alimentate a combustibili fossili che utilizzano la proof-of-work (PoW), il metodo utilizzato da blockchain molto popolari come Bitcoin, Doge, Litecoin ed Ethereum, anche se quest’ultima a breve dovrebbe passare alla Proof-of-stake (PoS).

Il disegno di legge non interrompe le attività che funzionano con energia rinnovabile, né impedisce l’uso di alternative meno energivore al proof-of-work, come il proof-of-stake (PoS), utilizzato da molte altre criptovalute per verificare le transazioni.

Ricapitolando, nello stato di New York sarà possibile minare Bitcoin e le altre criptovalute legate a blockchain PoW soltanto se le società di mining dimostreranno di usare energia rinnovabile. Il ban non riguarda le blockchain PoS, quindi sarà possibile utilizzare qualsiasi fonte energetica per alimentare eventuali server o nodi per lo staking di Solana, BNB, Cronos, Polkadot, Cardano, Algorand e tutte le (tantissime) blockchain alternative alla più famosa Ethereum.