A conferma dei rumor che circolavano da qualche giorno, la Repubblica Centrafricana è diventata ufficiaclmente la seconda nazione al mondo ad adottare Bitcoin come moneta a corso legale.

Secondo una dichiarazione dell’ufficio del presidente Faustin Archange Touadera, l’Assemblea nazionale ha approvato un disegno di legge redatto dal ministro dell’economia digitale, Gourna Zacko, e dal ministro delle finanze e del bilancio, Calixte Nganongo.
La legislazione ha stabilito un quadro legale e normativo per le criptovalute e ha reso Bitcoin (BTC) moneta a corso legale insieme al franco CFA esistente.

“C’è una narrativa comune secondo cui i paesi dell’Africa subsahariana sono spesso un passo indietro quando si tratta di adattarsi alle nuove tecnologie. Questa volta, possiamo davvero dire che il nostro Paese è un passo avanti”.

Herve Ndoba, ministro delle finanze

La scorsa settimana i legislatori hanno adottato varie proposte tra cui la creazione di un organismo di regolamentazione che avrà la supervisione delle valute digitali, ha affermato Ndoba in un’intervista telefonica rilasciata a Bloomberg. La legislazione che è stata messa in atto mira a facilitare l’uso delle criptovalute nell’economia, ha affermato .

Ndoba ha affermato che la proposta di legge non è un tentativo di seguire l’esempio di El Salvador, che a settembre è diventato il primo paese a introdurre Bitcoin come moneta a corso legale. Lo scopo del governo della Repubblica Centraficana non è quello di imitare Bukele e quello che sta facendo a El Salvador, ma utilizzerà un approccio diverso con l’obiettivo di attrarre investimenti esteri.

La Repubblica Centrafricana, che ha riserve di oro e diamanti, è ancora uno dei paesi più poveri del mondo. Anni di violenti conflitti e una crisi politica che hanno attanagliato il paese in vista delle elezioni presidenziali del dicembre 2020 hanno avuto un grave impatto sull’economia e danneggiato le relazioni con i suoi partner internazionali, provocando ritardi nella distribuzione degli aiuti vitali.

La penetrazione di Internet nella nazione senza sbocco sul mare è di circa l’11% dei 5 milioni di abitanti, secondo DataReportal, un portale di dati online.