Come ampiamente previsto, il token Squid Game, ispirato ma assolutamente non legato alla popolare serie TV Sudcoreana di Netflix, si è rivelato una truffa.
Chiunque aveva investito in quel token ha perso tutto l’investimento. Gli investitori potranno consolarsi sapendo di aver imparato (a caro prezzo) una lezione importante che vale nel mondo delle criptovalute come nella vita di tuti i giorni: leggere i contratti che si firmano e studiare prima di investire i propri soldi.
Sarebbe bastato visitare il sito internet del token SQUID per notare uno stile amatoriale, con persino degli errori grammaticali. Oltre al fatto che non esisteva alcun legame con la serie Squid Game. La prima regola degli investimenti crypto è quella di informarsi sul progetto sottostante la criptovaluta che si vuole acquistare, verificare le competenze del team di sviluppo, quali venture capital sono dietro al progetto e così via. Tutto questo semplicemente non esisteva in SQUID.
Un’altra regola altrettanto importante si applica nel caso del finto token di Squid Game: verificare il contratto che si sta firmando. SQUID, non a caso, non era acquistabile su alcun exchange crypto.
L’unico modo per entrarne in possesso era tramite le piattaforme DeFi, dove la responsabilità è dell’acquirente che deve assicurarsi di verificare il contratto che sta sottoscrivendo. In questo caso, lo smart contract diceva chiaramente che non era possibile rivendere i token acquistati.
Impedendo agli utenti di poter vendere, il prezzo di SQUID è ovviamente salito a livelli vertiginosi, passando da valere pochi centesimi fino a quasi 3 mila dollari. Tantissimi speculatori inesperti si sono quindi affrettati ad acquistare anche loro questo token, contribuendo ulteriormente alla crescita del valore.
Ma se nessuno poteva vendere, come ha fatto il suo valore a crollare del 99.99% in poche ore? Semplice: gli sviluppatori possedevano ancora enormi quantità di SQUID, che hanno provveduto a vendere portandosi via tutta la liquidità presente nelle liquidity pool di scambio. Per chi non fosse particolarmente ferrato sul funzionamento degli exchange decentralizzati, vi invitiamo a leggere la nostra guida alla DeFi.