Gli hedge fund prevedono di aumentare significativamente la loro esposizione sulle criptovalute entro il 2026, riporta oggi il Financial Times.

Un sondaggio su 100 direttori finanziari di hedge fund a livello globale, condotto dall’amministratore di fondi Intertrust, ha rilevato che i dirigenti prevedono di detenere in media il 7,2% delle proprie attività in criptovalute entro cinque anni. Il 17% degli intervistati prevede di averne una percentuale più alta, oltre il 10%.

Considerando la grandezza complessiva dei portafogli dei fondi di investimento, ciò potrebbe equivalere a un totale oltre 300 miliardi di dollari di asset in criptovalute. Al momento gli hedge fund effettuano già investimenti in crytpo, ma le cifre sono molto più basse in quanto solo di recente hanno iniziato ad avvicinarsi su questo mercato, in precedenza considerato troppo volatile e dal futuro incerto.

Gli hedge fund “sono ben consapevoli non solo dei rischi ma anche del potenziale a lungo termine” delle criptovalute, ha affermato David Miller, direttore esecutivo di Quilter Cheviot Investment Management.

Il crescente entusiasmo mostrato dagli hedge fund è in netto contrasto con il diffuso scetticismo tra i gestori patrimoniali più tradizionali, molti dei quali rimangono preoccupati per l’enorme volatilità e incertezza delle criptovalute su come saranno regolamentate.

“Per il momento, gli investimenti in criptovalute rimangono limitati ai clienti che hanno un’elevata tolleranza al rischio e, anche in questo caso, gli investimenti sono in genere una bassa percentuale di risorse investibili”

Morgan Stanley

Sebbene si tratti soltanto di un sondaggio, se davvero nei prossimi cinque anni venissero investiti 300 miliardi di dollari in Bitcoin e altre criptovalute, il mercato vedrebbe un’ulteriore importante crescita dei prezzi.