Recentemente, il presidente Trump ha espresso la sua contrarietà all’operazione “Chokepoint 2.0”, definendola “illegale” durante il Digital Asset Summit. Questo commento è stato rilasciato in un contesto significativo, dato che l’Ufficio del Comptroller of the Currency (OCC) ha annunciato una modifica rilevante al proprio manuale di esame per i supervisori, in cui verranno eliminati i riferimenti ai “rischi reputazionali”.

Il cambiamento dell’OCC

Questa decisione, presa in risposta alle crescenti pressioni dei repubblicani, ha come obiettivo quello di impedire che le banche escludano clienti operanti in settori ritenuti impopolari, come quello delle criptovalute. Rodney E. Hood, il Comptroller interinale, ha precisato che l’approccio dell’OCC si è sempre basato sulla gestione dei rischi associati alle operazioni bancarie, piuttosto che sulle percezioni pubbliche di tali attività.

Reazioni e implicazioni

Coloro che supportano la rimozione dei “rischi reputazionali” sostengono che le banche si lasciano influenzare da fattori politici quando prendono decisioni, escludendo clienti coinvolti in attività che, pur essendo impopolari, non presentano rischi finanziari concreti per le istituzioni. Benché il rischio rimanga un concetto centrale nel manuale di esame, le banche dovranno ora dimostrare che un potenziale cliente rappresenta una minaccia reale per giustificare il rifiuto di aprire un conto.

Possibili sviluppi futuri

Inoltre, si vocifera che l’amministrazione Trump stesse preparando un ordine esecutivo in relazione a criptovalute e debanking. Tuttavia, alla luce della recente azione intrapresa dall’OCC, sembra che una decisione da parte dell’esecutivo non sia una priorità immediata, anche se rimane comunque oggetto di monitoraggio.