Nonostante il miglioramento delle normative statunitensi riguardanti le criptovalute, la fiducia da parte dei fondi di venture capital per le startup del settore continua a essere fragile. Sebbene si siano registrati dei segnali di ripresa dopo l’elezione del presidente Donald Trump, è evidente che il volume di capitale disponibile per queste startup non sia tornato ai livelli precedenti. I dati degli investimenti indicano che gli importi affluiti nel 2021 e nel 2022 erano sproporzionati rispetto al numero di progetti di alta qualità effettivamente presenti sul mercato, generando una sfiducia tra gli investitori e, conseguentemente, un deterioramento del capitale disponibile.

Un eccesso di capitale e mancanza di progetti validi

Tom Dunleavy, partner di MV Global, afferma che il settore delle criptovalute ha visto un afflusso di capitali che non corrispondeva al reale numero di iniziative sostenibili. Ha osservato come molteplici venture capital si siano focalizzati su guadagni a breve termine, dimenticando l’importanza dello sviluppo di modelli di business resilienti in un contesto ancora in fase di evoluzione. Anche se l’orizzonte di lungo periodo è ora più definito, ci si aspetterebbe un ritorno ai volumi di raccolta capitali simili a quelli del 2021 e 2022. Tuttavia, le fluttuazioni quotidiane dei prezzi continuano a influenzare negativamente il sentiment del mercato.

Il calo degli investimenti e le prospettive future

Nel 2021, il finanziamento medio mensile per le startup nel settore crypto si attestava intorno ai 3 miliardi di dollari, ma nel 2022 questa cifra ha subito una contrazione di quasi il 50%, scendendo a 1,88 miliardi. Il 2024 ha mostrato un ulteriore declino, con solo 801 milioni di dollari investiti. Tuttavia, a dicembre 2024, i fondi di venture capital hanno finalmente superato la soglia del miliardo di dollari, marcando il primo aumento significativo dall’aprile dello stesso anno. Segnali di crescita sono emersi anche nei mesi successivi, con 1,2 miliardi raccolti a gennaio e 1 miliardo il mese scorso. Nonostante questi sviluppi positivi, l’aumento rimane moderato, specialmente in considerazione delle recenti migliorìe normative negli Stati Uniti.

Le preoccupazioni degli investitori e la stabilità del mercato

Mickey Hardy, presidente di Arcadia, condivide la visione di Dunleavy, sottolineando che molte iniziative finanziate durante i periodi di massima raccolta non sono più attive o hanno sospeso le operazioni. Questo ha intensificato la cautela degli investitori, visto che i fallimenti passati hanno alimentato lo scetticismo sulla sostenibilità delle nuove startup nel settore crypto. Tuttavia, Hardy rimane ottimista, credendo che la ripresa dell’attività di venture capital possa realizzarsi, specialmente con il rafforzarsi della posizione di Bitcoin come asset consolidato.

Un percorso da seguire per il ritorno agli investimenti

Dunleavy ha delineato la possibilità di un riemergere degli investimenti, ma con un significativo ritardo. Nonostante le recenti migliorie normative forniscano un contesto più definito e strutturato per le aziende nel settore crypto, il sentiment generale degli investitori continua a rimanere cauto, a causa delle precedenti perdite e del mutato appetito per il rischio. La necessità di ristabilire la fiducia sarà cruciale per incentivare nuovamente l’afflusso di capitali nel settore delle criptovalute.