Michael Saylor, il fondatore di Strategy, ha recentemente messo in evidenza l’importanza della creazione di una riserva strategica di Bitcoin per porre gli Stati Uniti in una posizione di leadership nel campo del cyberspazio. In un’intervista, Saylor ha discusso del Bitcoin come un mezzo di risparmio sicuro non solo per gli individui, ma anche per le aziende e i governi, rivelando che la sua azienda detiene quasi il 2,4% dell’intera offerta di questa criptovaluta.

Bitcoin: una terra digitale da conquistare

Saylor ha tracciato un parallelo tra il Bitcoin e una “terra digitale”, invitando il governo degli Stati Uniti a muoversi celermente per garantirsi una posizione vantaggiosa prima che altri stati competitori possano farlo. Secondo lui, la creazione di una riserva strategica di Bitcoin non è solo un’iniziale misura d’accumulo, ma una mossa decisiva per conquistare un ruolo di leadership nell’economia digitale.

Ha dichiarato: “Stai effettivamente prendendo il controllo di piantare la bandiera nel cyberspazio, poiché l’economia digitale sarà capitalizzata su Bitcoin”. Saylor ha poi affrontato le preoccupazioni riguardanti la potenziale contraddizione dell’adozione governativa nei confronti della natura decentralizzata di Bitcoin, sostenendo che il protocollo è stato concepito per promuovere una vasta adozione, a beneficio di individui, aziende e persino stati sovrani. Ogni nazione alla ricerca di stabilità economica e sovranità finanziaria, secondo Saylor, potrebbe considerare Bitcoin un asset strategico da integrare.

Regolamentazione e chiarezza nel settore crypto

Se avesse l’opportunità di consigliare i policy maker, Saylor spingerebbe per una regolamentazione chiara nel campo degli asset digitali, evidenziando la necessità di distinguere tra materie prime digitali come Bitcoin, valute digitali e titoli digitali. Con un quadro normativo ben definito, supporta un accumulo cauto e trasparente della criptovaluta, che possa rinforzare la solidità finanziaria del Paese.

Il dibattito sulle criptovalute alternative

In un interessante sviluppo, l’ex Presidente Donald Trump ha annunciato che alcuni altcoin, come Ethereum, Ripple e Solana, potrebbero essere considerati per una riserva nazionale di criptovalute. Tuttavia, Saylor rimane fermo nel sostenere che solo Bitcoin soddisfi i requisiti per essere classificato come un asset di riserva. Ha affermato: “È fondamentale riconoscere che Bitcoin è l’unico asset fondazionale universalmente accettato nell’intero ecosistema crypto, poiché non ha un emittente”.

Questa visione è condivisa da diversi leader del settore, tra cui il CEO di Coinbase, Brian Armstrong, che ritiene Bitcoin l’asset digitale più affidabile per il lungo termine. Anche Tyler Winklevoss, cofondatore di Gemini, ha escluso gli altcoin, confermando che solamente Bitcoin è idoneo per una riserva. Nel frattempo, Peter Schiff ha espresso il suo favore per una riserva di criptovalute negli Stati Uniti, ma si è opposto all’inclusione di XRP e di altre criptovalute alternative. Si attende che Trump presenti la strategia relativa alla riserva di Bitcoin durante il Crypto Summit della Casa Bianca, dove potrebbero emergere ulteriori dettagli sulla struttura e sulla composizione degli asset coinvolti.