Negli ultimi tempi, il panorama delle criptovalute ha visto un cambiamento significativo in seno alla regolamentazione negli Stati Uniti. Diverse notizie hanno alimentato questo nuovo ottimismo, come il fatto che il presidente americano sostenga un meme coin e che la Securities and Exchange Commission (SEC) abbia comunicato una possibile riduzione delle sue azioni di enforcement nel settore crypto. Inoltre, la Casa Bianca ha emesso un ordine esecutivo volto a fornire maggiore chiarezza alle normative riguardanti le criptovalute.
Rischi del contesto macroeconomico
Nonostante l’ottimismo crescente, il contesto macroeconomico rivela che il mercato delle criptovalute è particolarmente vulnerabile. Un caso emblematico è avvenuto il giorno in cui il presidente ha annunciato l’introduzione di dazi su prodotti importati da Cina, Canada e Messico, il che ha portato a una perdita di 2 miliardi di dollari nel mercato crypto. Le liquidazioni registrate hanno superato i 10 miliardi, segnalando una crisi ben più grave rispetto ai crolli passati.
Impatto dei dazi sul mercato
Un aspetto cruciale da considerare è come i dazi agiscano come una tassa sui beni importati, con l’obiettivo di tutelare l’industria americana aumentandone i costi rispetto ai prodotti esteri. Tuttavia, l’incremento dei prezzi tende a ridurre la spesa dei consumatori, che costituisce circa il 68% del PIL statunitense. Se tale riduzione dovesse persistere, si potrebbe arrivare a una situazione di insufficienza economica e possibilmente a una recessione.
Conseguenze sull’occupazione
Le ripercussioni dell’adozione di dazi potrebbero riflettersi in modo significativo sull’occupazione. Si stima che un dazio del 25% possa comportare una diminuzione di posti di lavoro pari allo 0,25% negli Stati Uniti, mentre Canada e Messico potrebbero subire perdite con percentuali superiori al 3%. Gli effetti di questa situazione potrebbero rivelarsi tanto severi da superare quelli economici legati alla Brexit nel Regno Unito.
Volatilità nei mercati crypto
La guerra commerciale in corso ha già dimostrato di influenzare gli scambi internazionali e accrescere i costi di produzione. La recente fluttuazione nei mercati delle criptovalute evidenzia come gli investitori reagiscano all’incertezza causata da tali politiche. Ad esempio, l’annullamento dei dazi su Canada e Messico ha portato a un incremento del prezzo del Bitcoin, seguito da un significativo ritracciamento a causa delle contro misure attuate dalla Cina.
Rischi inflattivi e strategia della Fed
Un altro aspetto da considerare è il rischio inflattivo derivante dall’imposizione estesa di dazi. I funzionari della Federal Reserve mostrano preoccupazione per il possibile aumento dell’inflazione, poiché i costi di importazione impattano inevitabilmente sui prezzi al consumo. Questo crea una sfida per la Fed, che deve cercare di contenere l’inflazione senza adottare politiche monetarie eccessivamente restrittive, che potrebbero peggiorare ulteriormente una situazione economica già fragile.
Investimenti nel futuro
In questo scenario economico incerto, gli investitori sembrano rifugiarsi in asset tradizionali considerati più sicuri, come l’oro, che ha raggiunto un picco storico. L’oro viene visto come un investimento più stabile in tempi di incertezze economiche e inflazionistiche, mentre le criptovalute stanno attraversando difficoltà nel mantenere una certa stabilità.
Prospettive future
Le prossime settimane si preannunciano decisive. Se gli Stati Uniti continueranno a imporre dazi senza riscontri concreti nelle negoziazioni commerciali, il pericolo di inflazione e la volatilità dei mercati aumenteranno, mettendo a repentaglio l’economia dei partner commerciali. È fondamentale che decisori e investitori comprendano che i costi legati al protezionismo superano di gran lunga le conseguenze immediate sul commercio internazionale.