Negli ultimi giorni, l’introduzione di un nuovo memecoin da parte del presidente argentino Javier Milei ha generato un acceso dibattito tra analisti e investitori. Anche se questo tipo di operazione non è certo una novità, i risvolti recenti hanno acceso una discussione su temi come la speculazione e la responsabilità economica. I memecoin, per loro natura, vivono una fase di avvio caratterizzata da un forte incremento di valore, seguito a breve termine da un drastico ridimensionamento. I cosiddetti “snipers” si affrettano a investire prima che la massa si unisca, mentre celebrità e influencer spesso promuovono questi token in cambio di compensi.
La Lezione di LIBRA
Un chiaro esempio della volatilità che caratterizza i memecoin è rappresentato da LIBRA, il cui lancio aveva generato una rapida espansione del valore, toccando quota 4 miliardi di dollari prima di crollare a meno di 200 milioni in poche ore. Tuttavia, le conseguenze derivanti dall’operazione di Milei superano di gran lunga quanto accaduto, ad esempio, con il token di Melania Trump. In questo caso, le ripercussioni hanno già cominciato a manifestarsi in modo tangibile: Ben Chow, CEO di Meteora, una piattaforma DeFi collegata a Jupiter, ha rassegnato le dimissioni, mentre il CEO pseudonimo di Jupiter, meow, ha sostenuto che non ci sono stati errori sostanziali, se non una “mancanza di giudizio”. La società ha quindi deciso di avvalersi dello studio legale Fenwick & West per fare chiarezza sulla situazione.
Ripercussioni per Milei e il Mercato
Le tensioni politiche e finanziarie legate a Milei si stanno intensificando. Dopo il lancio del memecoin, è stato avviato un procedimento legale contro di lui, mentre il mercato azionario argentino ha registrato un calo del 5% subito dopo l’apertura. Inoltre, il valore del token SOL ha subito una flessione di quasi il 20% dall’inizio della settimana. Sui social, e in particolare su Twitter, il clima di entusiasmo ha ceduto il posto a sentimenti di indignazione, con molti utenti che chiedono un utilizzo della blockchain più responsabile e meno speculativo.
La Questione della Fiducia nel Mercato
Dal dibattito emerge una preoccupante mancanza di fiducia nel sistema, una sensazione che richiama alla mente il crollo di FTX, quando molti investitori hanno ammesso di non aver mai realmente riposto fiducia in Sam Bankman-Fried prima che le cose andassero male. Mentre le questioni legali prenderanno il loro corso e gli avvocati accumuleranno ore di lavoro, sembra improbabile che il trading di memecoin subisca danni permanenti. Come ha notato Arnold Lee, CEO di Sphere, “Un elefante non dimentica, ma la crypto non è un elefante”, suggerendo che il mercato potrebbe continuare a operare come se nulla fosse.
Un Futuro Incerto
In sintesi, mentre il caos attorno all’operazione di Milei si sviluppa, la storia dell’ecosistema crypto suggerisce che il mercato potrebbe continuare a prosperare nonostante gli scandali. Questo fenomeno, associato alla mancanza di un cambiamento significativo nei comportamenti degli investitori, pone interrogativi su quale possa essere il futuro della criptoeconomia e sulla sostenibilità a lungo termine di tali pratiche speculative.