Recenti ricerche hanno svelato transazioni legate ai primi giorni di Bitcoin, indicando che Satoshi Nakamoto, il misterioso creatore della criptovaluta, potrebbe essere rimasto attivo on-chain fino a quasi un decennio fa. Queste scoperte sono emerse da uno studio condotto da un dirigente di Coinbase, il quale ha sollevato interrogativi sull’origine delle movimentazioni iniziali delle criptovalute e sul significato che possono avere riguardo all’identità di Satoshi.

Attività On-Chain di Satoshi

L’analisi ha rivelato che l’ultima attività documentata di Satoshi nelle transazioni risale al 2014, con potenziali collegamenti all’exchange canadese Cavirtex, acquisito da Kraken nel 2016. Questa acquisizione implica che Kraken potrebbe detenere informazioni preziose su Satoshi, a condizione che siano stati mantenuti i dati di identificazione degli utenti.

Modello di Mining e Ricchezze Nascoste

Studi precedenti hanno individuato un modello di mining noto come “Patoshi”, associato a vari indirizzi attribuiti a Satoshi. Pur senza una conferma definitiva, si stima che questi indirizzi contengano circa 1,096 milioni di BTC, il che corrisponde a una valutazione attuale di circa 108 miliardi di dollari, collocando Satoshi tra le persone più facoltose del pianeta, superando anche figure di spicco come Bill Gates.

Transazioni e Interazioni con Exchange

La ricerca ha portato alla luce 24 transazioni outbound da tali indirizzi, con l’indirizzo 1PYYj come destinatario più ricorrente. Questo wallet ha ricevuto Bitcoin da Cavirtex, suggerendo così una delle prime interazioni documentate tra un wallet associato a Satoshi e un exchange centralizzato. Inoltre, 1PYYj è legato a un altro wallet, 12ib, tra i più grandi attivi, attualmente in possesso di circa 3 miliardi di dollari in BTC.

Anonimato e Tutela delle Identità

In merito alla salvaguardia dell’anonimato di Satoshi, è stato suggerito che un executive di Kraken valutasse la cancellazione dei dati KYC connessi a queste transazioni. Si è anche notato che i wallet associati a Satoshi hanno effettuato un invio di 200 BTC a una faucet di Bitcoin in due transazioni separate. In passato, tali faucet permettevano agli utenti di ricevere 5 BTC gratuitamente completando un semplice CAPTCHA.

Rivalutazione dell'Identità di Satoshi

Queste nuove scoperte potrebbero rivedere le precedenti supposizioni sull’identità e le operazioni di Satoshi. Si riconosce anche che una transazione di 500 BTC inviata all’indirizzo 1PYYj nel 2010 potrebbe essere interpretata come un pagamento a una terza parte, segnando un nuovo segnale documentato delle attività di Satoshi.

Teorie sull'Identità di Satoshi

Tra le varie speculazioni riguardo alla reale identità di Satoshi, è stato menzionato Len Sassaman, un noto crittografo e sostenitore della privacy, conosciuto per il suo contributo al movimento cypherpunk e per significativi progressi nella crittografia. Le sue relazioni con figure importanti del mondo di Bitcoin, come Hal Finney e Philip Zimmermann, hanno alimentato ulteriormente le congetture, nonostante manchino prove crittografiche dirette a legarlo a Satoshi. La sua prematura scomparsa nel 2011 e l’ultima comunicazione di Nakamoto riguardo al suo ritiro da Bitcoin hanno generato una serie di teorie, pur senza fornire risposte conclusive.