Frode sulle criptovalute in Corea del Sud: 12 arresti tra cui un noto YouTuber
La polizia sudcoreana ha recentemente portato a termine un’operazione che ha portato all’arresto di 12 individui, inclusa una figura di spicco del mondo di YouTube, accusati di essere coinvolti in una frode sulle criptovalute che avrebbe avuto un impatto devastante su oltre 15.000 investitori. L’ammontare totale delle perdite è stato stimato in circa 231 milioni di dollari.
L’inchiesta ha avuto inizio all’inizio del 2023, dopo che sono emerse segnalazioni di frodi a danno di investitori, portando a una vasta operazione di arresti che inizialmente ha coinvolto 215 persone. Tra queste, i 12 arrestati sono stati identificati come i principali responsabili dello schema.
Il noto YouTuber, conosciuto con il nome di Mr. A, è stato descritto come l’artefice della truffa. Oltre ad avere circa 620.000 iscritti sul suo canale, gestiva una pseudo-società di investimento, promettendo ritorni esorbitanti attraverso la vendita di varie valute virtuali. Questo gruppo ha operato tra dicembre 2021 e marzo 2023, proponendo 28 diverse criptovalute come parte della sua strategia di investimento.
Secondo le indagini, Mr. A ha creato una rete complessa di sei società di consulenza, dieci società di vendita e numerosi altri enti per sostenere le operazioni fraudulenteli. Queste entità hanno svolto ruoli diversi, dalla gestione all’emissione di valute, dalla manipolazione dei prezzi fino al riciclaggio di denaro.
Le promesse fatte agli investitori erano sconcertanti, con possibilità di guadagni fino a 20 volte l’importo investito. Tuttavia, le indagini della polizia hanno rivelato che solo sei delle 28 criptovalute vendute erano state effettivamente create dal team di Mr. A, mentre le restanti 22 erano caratterizzate da bassi volumi di scambio e un valore di mercato marginale.
In un ulteriore sviluppo nella vicenda, Mr. A è stato arrestato in Australia e le autorità gli hanno confiscato anche 22 Bitcoin. Attualmente, la polizia sta cercando di recuperare beni per un valore di circa 34 milioni di dollari, con richieste di recupero relative a una somma di 47,8 miliardi di won.
Questo caso mette in luce i rischi associati al mercato delle criptovalute e l’importanza di una vigilanza più attenta in un settore che, nonostante le sue potenzialità, può nascondere truffe e pratiche ingannevoli che colpiscono numerosi investitori sprovveduti. La questione della regolamentazione delle criptovalute è più che mai attuale, con la speranza che episodi come questo possano spingere verso un quadro normativo più severo e protettivo per gli utenti finali.