Il recente sviluppo legale che coinvolge il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti (DOJ) ha suscitato un notevole interesse riguardo al caso di corruzione di FTX. Il 12 novembre, il DOJ ha presentato una denuncia di confisca civile per il sequestro di circa 16 milioni di dollari in asset digitali collegati a un conto Binance. Questo conto, attivato nel novembre 2023, contiene diverse criptovalute, tra cui Internet Computer (ICP), Avalanche (AVAX), Ripple (XRP), Cardano (ADA) e Solana (SOL). Le indagini hanno rivelato che il conto era frequentemente alimentato da depositi in stablecoin e Bitcoin, che venivano prontamente convertiti in altre forme di asset digitali.

Tangente ai funzionari cinesi

Il DOJ ha accusato l’ex CEO di FTX, Sam Bankman-Fried, di aver autorizzato una tangente di 40 milioni di dollari destinata a funzionari cinesi nell’intento di sbloccare conti di trading di criptovalute di Alameda Research, congelati dalle autorità locali. Questi conti contenevano circa 1 miliardo di dollari in criptovalute. I fondi, dopo essere stati sbloccati, sono stati utilizzati per effettuare pagamenti in criptovalute, con l’obiettivo di mascherare l’origine e l’intento delle transazioni. Le indagini hanno successivamente rintracciato i fondi, risalendo dal portafoglio privato al conto Binance incriminato.

Le accuse di corruzione contro Bankman-Fried erano parte di un’accusa più ampia, che includeva tredici capi d’imputazione, tra cui la cospirazione per violare il Foreign Corrupt Practices Act. Tuttavia, questa specifica accusa è stata successivamente separata dal processo principale che ha portato alla sua condanna.

Sforzi di recupero miliardari

La denuncia presentata dal DOJ rappresenta solo una parte di un più ampio sforzo di recupero che mira a recuperare beni collegati a crimini legati a FTX, per un valore superiore a 3 miliardi di dollari. Negli ultimi tempi, FTX ha avviato varie azioni legali per accelerare questo processo, incluso un’azione contro Binance e il suo CEO Changpeng Zhao, con cui reclama 1,8 miliardi di dollari, e una causa contro Aleksandr Ivanov, fondatore di Waves, per 90 milioni di dollari.

In aggiunta, FTX ha intentato cause legali contro i creatori di Storybook Brawl, un videogioco sostenuto da Bankman-Fried, e ha avviato un’azione di clawback nei confronti di Nawaaz Mohammad Meerun, noto come “Humpy the Whale”. Quest’ultima azione è motivata dalla presunta causazione di oltre 1 miliardo di dollari di perdite a seguito di manipolazione del mercato. Altre cause legali si rivolgono a donazioni politiche e figure pubbliche associate a FTX, incluso l’ex funzionario della Casa Bianca Anthony Scaramucci.

Nonostante le promettenti rivendicazioni legali, il recupero effettivo dei fondi rimane incerto. Un avvocato dei creditori di FTX, noto su X come Mr. Purple, ha manifestato scetticismo sul fatto che le azioni legali possano restituire l’intero importo richiesto, suggerendo che recuperare tra il 10% e il 20% dell’importo totale sia più probabile. Inoltre, ha insinuato che sarebbe sorprendente se i recuperi superassero anche solo 0,5 miliardi di dollari.

Questo scenario complesso continua a svilupparsi, evidenziando le sfide legali e finanziarie che FTX e i suoi creditori devono affrontare in seguito al collasso della piattaforma di criptovalute.