Il Giappone sulle criptovalute: verso una svolta normativa?
L’Agenzia per i Servizi Finanziari (FSA) del Giappone è in procinto di avviare una revisione delle proprie normative riguardanti le criptovalute con l’obiettivo di offrire un contesto più favorevole per gli investitori e le imprese operanti nel settore. Questa revisione, che si svolgerà durante l’inverno, potrebbe portare a significativi cambiamenti entro il 2025, inclusa la possibile riduzione delle tasse sui guadagni da criptovalute.
Attualmente, il regime fiscale per i profitti derivanti da criptovalute è particolarmente oneroso, con un’aliquota che può raggiungere fino al 55%. La proposta di rivedere la classificazione degli asset digitali per farli rientrare nel Financial Instruments and Exchange Act apre a varie possibilità: da un lato, potrebbe portare a regolamenti più severi, ma dall’altro potrebbe anche comportare una tassazione decisamente più favorevole, con aliquote potenzialmente pari al 20%, simili a quelle delle azioni e di altri strumenti finanziari.
L’industria locale ha da tempo sollecitato un alleggerimento fiscale, sostenendo che l’elevato carico fiscale ha limitato lo sviluppo e l’innovazione nel campo delle criptovalute. Una riduzione delle imposte sui guadagni potrebbe, secondo gli esperti, incentivare nuovi investimenti, ampliando il mercato e rendendo il Giappone un polo ancora più competitivo nel panorama globale delle criptovalute.
In aggiunta ai tagli fiscali, è attesa anche la possibilità di introdurre fondi negoziati in borsa (ETF) contenenti token digitali, una mossa che incorporerebbe le criptovalute nei circuiti finanziari tradizionali giapponesi, permettendo una maggiore accessibilità per gli investitori.
La FSA ha sempre cercato un equilibrio tra la promozione dell’innovazione nel settore degli asset digitali e la protezione degli investitori. La revisione attuale testimonia un impegno a trovare un punto di incontro che favorisca la crescita del mercato, mantenendo al contempo le necessarie salvaguardie normative.
Il Giappone, negli ultimi anni, ha mostrato un forte interesse verso la tecnologia blockchain e le criptovalute, con molte aziende che esplorano tali opportunità. Una revisione normativa del 2022 ha già imposto agli scambi di criptovalute di operare con licenze, attirando l’attenzione di importanti realtà del settore.
Tuttavia, le future politiche in materia di criptovalute potrebbero subire un cambiamento a causa di una prevista transizione di leadership politica, con il possibile passaggio dal primo ministro Fumio Kishida a Shigeru Ishiba. Kishida ha sempre sostenuto le tecnologie Web3 e blockchain, quindi un avvicendamento potrebbe influenzare il futuro delle normative nel settore.
Oltre alla revisione in corso, il Giappone sta implementando misure per supportare l’ecosistema blockchain locale, permettendo agli investitori di entrare nel mercato delle criptovalute. Nonostante le incertezze politiche ed economiche, il mercato degli asset digitali nel paese ha visto un’incredibile crescita, con volumi di scambio che hanno raggiunto quasi 10 miliardi di dollari nel mese scorso, segnando un incremento significativo rispetto ai 6,2 miliardi di dollari del 2023.
In sintesi, il Giappone si appresta a rivedere radicalmente la sua postura nei confronti delle criptovalute, con l’auspicio di creare un ambiente più dinamico e competitivo per gli investitori, allineando le sue normative a quelle degli altri mercati sviluppati.