Il tribunale del Texas respinge la causa di Consensys contro la SEC

La sentenza del giudice

Il caso è iniziato quando Consensys ha presentato una denuncia per contestare l’indagine della SEC sulle sue transazioni in Ethereum e su alcune funzionalità del portafoglio di criptovalute MetaMask. L’indagine dell’autorità di vigilanza, iniziata nell’aprile del 2022, è sfociata in una Wells Notice nell’aprile del 2024, che segnalava potenziali azioni esecutive contro la società di blockchain per violazioni delle leggi federali sui titoli.

Consensys ha intentato una causa per ottenere una sentenza del tribunale che dichiari che l’ETH non è un titolo e che le sue transazioni di asset non si sono qualificate come vendite di titoli.

Nella sua sentenza del 19 settembre, tuttavia, il giudice Reed O’Connor ha stabilito che le affermazioni relative all’indagine della SEC su Ethereum erano “moot”, dal momento che Consensys aveva indicato a luglio che l’agenzia aveva interrotto la sua indagine dopo aver approvato gli ETF spot su Ethereum a maggio.

In risposta alla sentenza, la società di software ha dichiarato in un post su X: “Sfortunatamente, il tribunale del Texas oggi ha respinto la nostra causa per motivi procedurali senza esaminare il merito delle nostre rivendicazioni nei confronti della SEC”

La società ha anche detto che l’autorità di regolamentazione ha abbandonato la sua indagine su “Ethereum 2.0” dopo la presentazione della causa, e il tribunale del Texas ha riconosciuto di aver già fornito a Consensys il sollievo richiesto su quella “questione critica per l’ecosistema Ethereum”

Consensys ha inoltre espresso il suo impegno a “continuare a lottare” per i diritti degli sviluppatori di blockchain negli Stati Uniti, accennando a piani per contestare le azioni della SEC a Brooklyn.

L’indagine su MetaMask continua

Anche dopo aver deciso di non avviare azioni esecutive contro Consensys in merito alla questione Ethereum, la SEC ha avviato un procedimento contro la società per il suo servizio MetaMask Staking and Swaps. L’autorità di regolamentazione ha affermato che le funzionalità violavano le leggi federali sui titoli.

Questo aspetto del caso rimane irrisolto. Nella sua sentenza, il giudice O’Connor ha ritenuto che la questione non fosse pronta per il giudizio, soprattutto perché la SEC non aveva adottato un’azione definitiva da parte dell’agenzia. Ha inoltre osservato che sono necessari ulteriori sviluppi fattuali prima che si possa procedere a un riesame giudiziario.

Poiché il querelante non ha identificato l’azione definitiva dell’agenzia che renderebbe la richiesta idonea al controllo giudiziario e poiché la mancata considerazione sottopone il querelante a un disagio minimo, se non addirittura nullo, la richiesta manca di un caso o di una controversia maturi.

Ha aggiunto che l’avviso di Wells “non segna la conclusione del processo decisionale dell’agenzia” né stabilisce i diritti o gli obblighi legali del querelante, sottolineando che non “impone conseguenze legali” all’azienda.