Il Mercato delle Criptovalute e la Questione della Liquidità: Uno Sguardo Approfondito
Negli ultimi mesi, i fondi negoziati in borsa (ETF) di Bitcoin ed Ethereum negli Stati Uniti hanno suscitato interesse e hanno contribuito a migliorare la liquidità nel mercato delle criptovalute. Tuttavia, un recente rapporto solleva interrogativi sulla capacità del mercato di assorbire la volatilità e gestire gli impatti significativi.
Secondo un’analisi pubblicata il 29 agosto, la liquidità complessiva nel settore delle criptovalute ha mostrato segni di miglioramento, in particolare dopo il crollo di FTX nel novembre 2022. Le dieci principali piattaforme di criptovalute hanno registrato un aumento del volume degli scambi giornalieri del 30% nell’ultimo anno. Tuttavia, gli autori del rapporto avvertono che il mero volume di trading non è un indicatore affidabile della liquidità. Infatti, i volumi possono essere influenzati da commissioni e incentivi promossi dalle piattaforme stesse, distorcendo l’immagine reale della liquidità di mercato.
Un Analisi Dettagliata della Liquidità
Per avere un quadro completo della liquidità, è opportuno considerare anche la profondità del mercato. Questo parametro indica la capacità di gestire ordini di mercato significativi senza causare variazioni sostanziali nei prezzi degli asset. L’analisi del rapporto volume/profondità del mercato si è rivelata fondamentale: mostra che, pur con un aumento del volume, il mercato delle criptovalute non è ancora sufficientemente robusto per affrontare eventi significativi. Una recente dimostrazione di questo problema è stata osservata il 2 agosto, quando un improvviso aumento dei tassi di interesse da parte della Banca del Giappone ha provocato un significativo slittamento negli ordini di Bitcoin, evidenziando la fragilità della liquidità.
Lo slippage, ossia l’incapacità di eseguire ordini di mercato senza far oscillare i prezzi, influisce negativamente sui risultati del trading. Durante quella giornata, alcune coppie di trading, come BTC-EUR su KuCoin, hanno registrato slippage superiori al 5%, un chiaro segnale di difficoltà nell’assorbire i volumi di vendita all’interno del mercato.
Inoltre, il rapporto ha rivelato che lo slippage varia nel corso della giornata, suggerendo una mancanza di liquidità adeguata nelle ore di picco. Questo tipo di variabilità non fa altro che complicare ulteriormente le operazioni di trading, rendendo l’ambiente più instabile.
Pressione dell’Eccesso di Offerta
Un altro aspetto preoccupante delineato nel rapporto riguarda l’”eccesso di offerta” che continua a pesare sui mercati delle criptovalute. Questo termine si riferisce alla potenziale disponibilità di criptovalute che possono essere immessi sul mercato e che, se venduti, potrebbero deprimere i prezzi.
Un esempio significativo è la situazione legata a Mt. Gox, che detiene oltre 46.000 BTC, un valore di mercato che supera i 2 miliardi di dollari. La preoccupazione è che, se questi asset venissero redistribuiti, potrebbero causare un pesante scarico sui mercati. Analogamente, diversi governi, tra cui quello degli Stati Uniti, possiedono ingenti quantità di Bitcoin e potrebbero decidere di liquidarli in un futuro prossimo, un’eventualità che potrebbe essere amplificata da scarsità di liquidità in momenti critici.
Conclusione
In sintesi, mentre l’introduzione degli ETF di Bitcoin ed Ethereum ha avuto un effetto positivo sulla liquidità dei mercati delle criptovalute, le sfide rimangono significative. La questione della volatilità e il potenziale impatto di un eccesso di offerta sono fattori da tenere in considerazione per chi opera in questo settore. Solo con una liquidità più stabile e un’adeguata gestione dei volumi sarà possibile affrontare le incertezze e garantire un ambiente di trading più sicuro e sostenibile.