Il 15 agosto, l’azienda di ricerca e conformità sulle criptovalute Chainalysis ha pubblicato la prima parte del suo rapporto sulla criminalità in criptovalute per il 2024. In particolare, l’azienda ha rivelato che l’attività illecita aggregata sulla catena è scesa del 19,6% da un anno all’altro, passando da 20,9 miliardi di dollari a 16,7 miliardi di dollari. Questo dato positivo dimostra che l’attività legittima sta crescendo più rapidamente di quella illecita.

Non tutte le buone notizie

Tuttavia, non tutte le informazioni sono positive. Chainalysis ha evidenziato che nonostante il calo delle transazioni illecite, due categorie di attività illecite – i fondi rubati e il ransomware – sono in aumento. I fondi rubati sono quasi raddoppiati, passando da 857 milioni di dollari a 1,58 miliardi di dollari, mentre gli afflussi di ransomware sono aumentati di circa il 2%, da 449,1 milioni di dollari a 459,8 milioni di dollari. Questo indica una crescita preoccupante delle attività criminali legate alle criptovalute.

Battere i criminali

Per contrastare il crimine informatico, i ricercatori di Chainalysis hanno sottolineato l’importanza di interrompere le catene di approvvigionamento dei criminali, che includono gli aggressori, gli affiliati, i partner, i fornitori di servizi infrastrutturali, i riciclatori e i punti di pagamento. Inoltre, è emersa la necessità di maggiori risorse di personale per le indagini sulla crittografia. La carenza di esperti in questo settore è un problema critico che richiede attenzione immediata.

In conclusione, nonostante il calo dell’attività illecita complessiva in criptovalute, è fondamentale continuare a monitorare da vicino le tendenze riguardanti i fondi rubati e il ransomware. Solo attraverso un’azione decisa e coordinata sarà possibile contrastare efficacemente le attività criminali legate alle criptovalute e garantire la sicurezza e l’integrità del settore.