Coinbase ha recentemente presentato la sua terza lettera di commento alla Securities and Exchange Commission (SEC), evidenziando i difetti significativi dell’analisi costi-benefici della norma proposta dall’agenzia. Nella lettera, l’exchange critica la mancanza di valutazioni sull’impatto economico della norma sulle dinamiche di mercato, sull’efficienza e sulla concorrenza.

La regolamentazione della SEC sotto tiro

Il chief legal officer di Coinbase, Paul Grewal, ha dichiarato che la SEC dovrebbe ritirare la proposta attuale e condurre ulteriori ricerche prima di proporre modifiche normative. Ha evidenziato come l’agenzia non abbia raccolto informazioni sufficienti sui decentralized exchanges (DEX) e come le ipotesi fatte siano basate su entità non DEX. Questo approccio arbitratio e irrazionale può portare a conseguenze dannose per il settore.

Piccoli DEX a rischio

Nella lettera, Coinbase ha anche sottolineato l’impatto negativo che la norma proposta potrebbe avere sui suoi servizi e sull’intero mercato dei DEX. I DEX più piccoli rischierebbero di essere esclusi dal mercato a causa dei costi di conformità proibitivi, favorendo così gli operatori storici più grandi. Il linguaggio ambiguo della proposta crea ulteriori incertezze e oneri per i partecipanti del settore.

La SEC ha ignorato i costi di valutazione e ha trascurato le implicazioni che la norma proposta potrebbe avere sull’ecosistema dei DEX. Questo comportamento solleva dubbi sulla validità dell’analisi costi-benefici condotta dall’agenzia.

In conclusione, Coinbase ha criticato l’approccio della SEC alla regolamentazione dei DEX, evidenziando le lacune e le conseguenze negative di una normativa poco chiara e arbitraria. La necessità di una revisione approfondita e di una maggiore trasparenza nell’analisi costi-benefici è fondamentale per garantire un ambiente regolatorio equo e sostenibile per tutti gli operatori del settore.