La vera identità di Satoshi Nakamoto, lo pseudonimo creatore di Bitcoin, è rimasta un enigma per anni. Ora, una nuova teoria dà una svolta fresca al mistero, suggerendo che Nakamoto potrebbe non essere una persona sola, ma il risultato di un lavoro di squadra.

Questa teoria si basa sulla scoperta di un video. È riemersa una presentazione di Hal Finney, un cypherpunk di spicco e pioniere di Bitcoin, tenuta a una conferenza sulla crittografia del 1998. È interessante notare che il programma dell’evento elenca partecipanti di nome Satoshi Hada e Toshiaki Tanaka.

Questa connessione è interessante. Abbiamo un “Satoshi” presente allo stesso evento di un futuro sostenitore di Bitcoin, che discute di crittografia nel 1998, anni prima della nascita di Bitcoin.

Approfondendo, la teoria analizza un articolo di ricerca co-firmato da individui con cognomi sorprendentemente simili allo pseudonimo di Nakamoto: Satoshi Hada, Toshiaki Tanaka e Naohiko Uramoto. Questi nomi, se combinati, formano “Satoshi Nakamoto”.

L’articolo stesso si concentra su chiavi pubbliche e private, un pilastro della tecnologia blockchain. Sebbene la ricerca non menzioni esplicitamente Bitcoin, la connessione tematica è innegabile.

Ulteriori indagini su Satoshi Hada rivelano uno scambio di email del 2001 su una mailing list cypherpunk, che consolida il suo coinvolgimento nel settore. Inoltre, un misterioso tweet del 2017 dello stesso Hada alimenta le speculazioni. Un commento lasciato in testo inverso recita “Satoshi Nakamoto quasi 3 anni esatti dal giorno della mia scoperta”.

La teoria propone due possibilità:

  1. Un Nakamoto Collaborativo: Satoshi Nakamoto potrebbe essere uno sforzo collettivo di questi tre ricercatori IBM, la cui competenza combinata ha dato vita a Bitcoin.
  2. Omonimo ispirato: In alternativa, qualcun altro, ispirato dal lavoro di Hada, Tanaka e Uramoto, potrebbe aver adottato “Satoshi Nakamoto” come tributo.

La teoria suggerisce inoltre che Hal Finney non sia stato direttamente coinvolto nella creazione di Bitcoin. Ciò contraddice alcune speculazioni, ma si allinea con le interviste alla moglie di Finney.

https://twitter.com/satoshihada/status/882067964870008832
Il tweet di Satoshi Hada scritto al contrario

L’intervista di Fran Finney: Hal non è Satoshi Nakamoto

Nel 2014, poco dopo la morte di Hal Finney, pioniere di Bitcoin e destinatario della prima transazione BTC, sua moglie Fran rilasciò un’intervista a The New Yorker. Nell’intervista, Fran affrontò direttamente la questione se suo marito fosse Satoshi Nakamoto, il creatore di Bitcoin, ipotesi che all’epoca era molto diffusa.

Le sue parole:

  • Fran negò categoricamente che Hal fosse Satoshi.
  • Affermò che Hal non aveva le capacità di programmazione necessarie per creare Bitcoin.
  • Dichiarò che Hal non era interessato alla criptovaluta prima del 2009, quando Satoshi pubblicò il whitepaper di Bitcoin.
  • Sottolineò che non c’erano prove concrete a sostegno dell’ipotesi che Hal fosse Satoshi.

L’impatto dell’intervista:

L’intervista di Fran ebbe un impatto significativo sulla caccia a Satoshi Nakamoto. Sebbene alcuni sostenessero ancora la teoria che identificava Hal come Satoshi, l’opinione pubblica iniziò a spostarsi verso altre ipotesi.

Questa nuova prospettiva sull’identità di Satoshi Nakamoto è intrigante. Sebbene siano necessarie ulteriori prove per la conferma, offre un affascinante colpo di scena sulla storia delle origini di Bitcoin. La risposta potrebbe risiedere non in un singolo individuo, ma in un team di menti brillanti? Solo il tempo, e forse ulteriori indagini, lo potranno dire.