La catena multinazionale di fast food McDonald’s ha iniziato ad accettare Bitcoin (BTC) come metodo di pagamento nei suoi ristoranti nella città di Lugano, 63.000 abitanti, nella Svizzera italiana, che sta diventando un hotspot per l’adozione delle criptovalute nell’Europa occidentale.

Oltre a Bitcoin, le casse del McDonald’s permettono anche di pagare in Tether (USDT). La scelta di accettare anche la famosa stablecoin USDT non sorprende più di tanto, visto che nel marzo 2022 la città di Lugano ha annunciato che avrebbe accettato Bitcoin, Tether e il token LVGA come moneta a corso legale.

Ricordiamo, infatti, che il 3 marzo 2022 la città ha firmato un protocollo d’intesa con Tether Operations Limited, lanciando il cosiddetto “Plan B”. Secondo questo piano, Tether ha creato due fondi: il primo è un pool di investimenti da 106 milioni di dollari, o 100 milioni di franchi svizzeri, per le startup crypto, e il secondo è di circa 3 milioni di dollari, o 3 milioni di franchi svizzeri, per incoraggiare l’adozione di criptovalute per negozi e aziende in tutta la città.

Oltre a consentire ai residenti di Lugano di pagare le tasse utilizzando le criptovalute, il progetto estenderà i pagamenti ai biglietti dei parcheggi, ai servizi pubblici e alle tasse universitarie per gli studenti. Si prevede che anche più di 200 negozi e attività commerciali nell’area accettino pagamenti crittografici per beni e servizi.

Paolo Ardoino, chief technology officer di Tether e Bitfinex, ha affermato che il progetto “Plan B” sta andando molto bene, annunciando un’attività formativa di due settimane su blockchain e criptovalute in città.

Lugano non è comunque la prima città in cui McDonald’s ha deciso di accettare Bitcoin. Nel settembre 2021 El Salvador è diventato il primo paese al mondo a consentire l’utilizzo di Bitcoin come moneta a corso legale. Da quel momento, McDonald’s ha di conseguenza iniziato ad accettare Bitcoin in tutti i suoi 19 punti vendita nel paese.