Il Parlamento europeo ha rinviato la votazione sul pacchetto normativo proposto per le criptovalute dopo che una bozza trapelata aveva suscitato critiche per aver incluso una disposizione che cercava di vietare l’uso di criptovalute come Bitcoin ed Ethereum nell’Unione Europea (UE) per problemi energetici.
Il relatore del parlamento, Stefan Berger, ha chiesto più tempo per chiarire le disposizioni, come da lui specificato anche in un post su Twitter che ha pubblicato pochi minuti fa. Il 28 febbraio il parlamento avrebbe dovuto votare sulla bozza del framework Markets in Crypto Assets (MiCA).
Una bozza del framework, che includeva una disposizione che implicava che i legislatori stavano pianificando di limitare l’uso di criptovalute che si basano sulla modalità proof-of-work, ha iniziato a circolare all’inizio di questa settimana. Secondo le disposizioni, le società di criptovalute non saranno più in grado di fornire servizi che richiedono l’uso di criptovalute basate sul proof-of-work a partire da gennaio 2025. Sia Bitcoin che Ethereum attualmente si affidano al proof-of-work, ma non essendo delle società non è chiaro come sarebbero potute essere bloccate dall’Europa.
I parlamentari europei dei partiti verde e socialista, insieme a una serie di regolatori e legislatori di vari stati membri, tra cui Svezia, Germania e Spagna, spingono per il divieto del mining proof-of-work per problemi energetici almeno da novembre 2021.
“L’attuale discussione sul MiCA indica che singoli passaggi della bozza di rapporto possono essere interpretati erroneamente e visti come un divieto di proof-of-work. Sarebbe fatale se il Parlamento europeo mandasse il segnale sbagliato votando in queste circostanze. In qualità di relatore, per me è fondamentale che il rapporto MiCA non venga interpretato come un divieto totale a Bitcoin. “
Stefan Berger