Le autorità in Malesia hanno distrutto migliaia di Asic Miner (le macchine per effettuare il mining di Bitcoin) precedentemente sequestrate a dei miner della zona. In un video pubblicato oggi dal quotidiano locale DayakDaily, la polizia della città di Miri, sull’isola del Borneo, e la compagnia Sarawak Energy hanno utilizziato un rullo compressore per letteralmente schiacciare e distruggere 1.069 Asic Miner. Secondo quanto riferito, le macchine erano state confiscate in primavera a dei cittadini Malesiani che utilizzavano energia rubata per eseguire le operazioni di mining. Sostanzialmente, erano riusciti a collegarsi alla rete elettrica senza pagarne l’utilizzo.

Secondo un rapporto del quotidiano malese The Star, lo smaltimento delle macchine minerarie, per un valore stimato di circa 1,26 milioni di dollari, è avvenuto ieri presso il quartier generale della polizia del distretto di Miri. Le autorità hanno affermato che tre case nella zona sono state distrutte quest’anno a causa dell’estrazione illegale di Bitcoin, mentre il fornitore Sarawak Energy ha perso circa 2 milioni di dollari a causa dell’utilizzo fraudolento delle energia elettrica.

Non è chiaro il motivo per cui le autorità malesiane abbiano completamente distrutto gli Asic Miner piuttosto che tentare di trarre profitto dalla rivendita, che avrebbe potuto coprire le perdite della società Sarawak Energy. Ad esempio, nei mesi scorsi il governo Cinese ha messo all’asta oltre 2000 Asic Miner precedentemente sequestrati per motivi simili.

Il Cambridge Center for Alternative Finance stima che la Malesia abbia contribuito con il 3,44% all’hashrate mensile totale di Bitcoin ad aprile.