Bitmain, il più grande produttore al mondo di macchine per mining di Bitcoin, ha deciso di bloccare le vendite dei suoi impianti di mining di criptovalute nel tentativo di sostenere i prezzi colpiti negativamente dall’esito delle azioni della Cina contro i minatori locali.
Secondo un rapporto di Bloomberg di mercoledì, la decisione del colosso del mining di Pechino arriva dopo che il prezzo dei suoi maccchinari è corllato di circa il 75% da aprile.
Ritardare ulteriori vendite potrebbe essere visto come un modo per Bitmain di proteggere se stessa e i clienti del mining dal calo dei prezzi: sia dei miner che del BTC stesso.
Interrompendo (momentaneamente) le vendite, Bitmain evita di vendere macchinari a prezzi molto più bassi rispetto a quanto li poteva vendere fino ad aprile, nella speranza che i prezzi possano risalire in prossimo futuro. Questa mossa protegge anche chi ha già acquistato da Bitmain, in quanto bloccare le vendite significa bloccare la crescita dell’hashrate (che anzi, è già crollato), garantendo quindi maggiori guadagni a chi sta già facendo mining.
Ricordiamo, infatti, che i Bitcoin non sono infiniti e i guadagni delle operazioni di mining sono prestabiliti e vengono divisi fra tutti i miner, in base all’hashrate (la potenza di calcolo) di ognuno di loro. Non vendere ulteriori macchine, significa impedire ad altre persone di entrare nel mining e quindi aumentare l’hashrate, togliendo una fetta della torta ai precedenti clienti di Bitmain.
Decisione diversa, invece, quella del produttore Canaan che, pur condividendo con Bitmain l’idea di non vendere miners a prezzi scontati, ha scelto di utilizzare direttamente le macchine invendute per produrre ulteriori guadagni tramite il mining diretto.
Entrambe le decisioni potrebbero avere un’influenza positiva sul valore del Bitcoin, o quantomeno arginarne in parte la svalutazione che sta accadendo in questo periodo. Il prezzo del Bitcoin è infatti indirettamente collegato anche ai prezzi dei miners. Se quest’ultimi costassero poco, il valore stesso del BTC sarebbe più basso, in quanto basterebbe una piccola spesa per comprare questi macchinari e produrre monete indipendentemente. Se le macchine da mining sono invece molto costose (o introvabilil perchè rimosse dalla vendita), chiunque vuole Bitcoin è costretto a comprarlo, facendone salire la quotazione sui mercati.